Lo spaesamento nella città e tra i “vicini” ne “L’invasione degli ultracorpi”
Datemi retta prima che sia troppo tardi!
“Senta, dottore, almeno lei deve credermi…sono un medico anch’io!”
Siamo davanti allo schermo e abbiamo già colto nei primi due minuti un profondo malessere di ansia ed angoscia, soprattutto ci risuonano già come campanelli d’allarme le frasi in cui il personaggio principale mette in allerta chi, in quel momento, non crede alla sua sventura. Ma la storia non riguarderà solo il protagonista, il pericolo si estende in tutto il paese, in tutta la nazione, in tutto il mondo.